Sfortuna, incapacità o incidenti “normali” legati al ruolo? Le papere sono uno degli aspetti del calcio più discussi. Ci ridono tutti sopra, tranne i protagonisti e i tifosi della squadra che ne subisce gli effetti. Lo sa bene Massimo Taibi che con una presa sciagurata si bruciò l’occasione di una vita al Manchester United. Poi però, in Italia, si riscattò diventando perfino bomber.

Buonasera Taibi. Che ne pensa dell’incidente di Padelli contro l’Empoli?
Credo che nell’arco di una stagione ottima come quella fin qui disputata dal portiere del Torino un episodio del genere ci possa stare. La sua sfortuna è stata che la squadra ha perso 1-0 a causa di quell’autogol.


Ma la colpa di chi è? Tutta sua o anche parzialmente di Moretti che gli ha passato il pallone?

È stato un suo errore di valutazione, Moretti non centra nulla. Se lo rifà altre 100 volte non gli capiterà mai più.


Il gioco di Ventura chiama parecchio in causa i numeri 1, mettiamo anche questo in conto?

Sicuramente quel tipo di manovra sollecita parecchio i portieri ad usare i piedi, spesso anche sotto pressione del pressing avversario. È stato un eccesso di confidenza, voleva toccare la palla in un modo e invece è uscita quella traiettoria incredibile.


Dalla sua esperienza, come si supera un fattaccio del genere?

Di solito, per caratteristiche legate al ruolo, in porta ci va solo chi ha un carattere forte. Padelli non è solo forte come portiere, ma anche umanamente. Ora deve mettere dietro le spalle questa partita e ricominciare a fare bene. Alla prima parata che farà, tutto verrà dimenticato.


I compagni ieri sono andati subito a rincuorarlo. È stato un bel segnale dallo spogliatoio, no?

Lui si è guadagnato la stima di tutti con i fatti. Se non fosse così, se avesse inanellato una serie di “cappelle” mostruose, allora avreste visto i compagni fregarsene. Ma così non è e lui gode della fiducia di tutti, mister compreso.


Se fossi nei panni di Ventura la sfiorerebbe l’idea di metterlo in panchina contro il Genoa e provare Castellazzi o Ichazo?

Assolutamente no, non scherziamo. Padelli finora ha disputato una gran stagione, facendo miracoli anche nel derby, che per un granata è la partita più importante dell’anno. Metterlo in croce per un singolo errore sarebbe assurdo.


Il Toro fa bene a puntare su di lui anche per il prossimo anno?

Senza dubbio. Con Padelli, Castellazzi e un giovane di rientro dai prestiti, il Torino è a posto in porta.


Lunedì sera a Marassi il dirimpettaio di Padelli sarà un certo Mattia Perin. Come lo giudica?

È un grande, uno dei migliori al mondo. Ci puntavo tanto su di lui qualche anno fa, poi a Pescara e nel primo anno al Genoa non ha brillato, ma ha saputo tirare fuori gli attributi e ora sembra davvero un fenomeno.


In un Torino-Verona di qualche anno fa, sullo 0-0 una papera la commise anche lei. Se la ricorda?

Non mi ci far pensare. Fui troppo superficiale: avevano appena rizollato il prato, io tentai la presa, ma il pallone rimbalzò diversamente da come me lo aspettavo e finì in rete. Una figuraccia.


Però poi si è riscattato alla grande, togliendosi anche la soddisfazione di segnare un gol…

Meno male! Quello mi ha riscattato un po’. Credo che sia il destino dei portieri essere ricordati solo per le papere e quei pochi gol che riescono a fare. Prendete Walter Zenga, per esempio. A mio parere, lui fu il migliore al mondo nella sua epoca. Tutti però di lui si ricordano solo il gol preso da Caniggia, nessuno ripensa a tutte le parate straordinarie che ha fatto in carriera. Quindi meno male che qualcuno si ricorda di me per quel gol con la Reggina!

 

 


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